sabato 6 dicembre 2008

Riforma della scuola: al Gioia la rivolta dei cento

Si riporta l'articolo apparso sul quotidiano Libertà e il documento redfatto dai Prof. del Gioia.

Professori sul piede di guerra: valutiamo forme di protesta pubblica

Oltre cento docenti del liceo Gioia (dove complessivamente ne operano circa 130) scrivono una pagina nuova ed importante della protesta di cui la riforma Gelmini costituisce il più eclatante obiettivo. Documento sintomo di un malessere giunto al limite, pare di capire, in cui l'esercito di docenti piacentini, che propone la costituzione all'interno del Gioia di un comitato misto "in difesa della scuola pubblica", promette battaglia: «Ci dichiariamo in stato di mobilitazione permanente e ci riserviamo di valutare l'opportunità di aderire a forme di incisiva protesta pubblica, quali la sospensione di attività non strettamente curricolari». Nelle premesse del documento (che riportiamo integralmente a pagina 60) i cento docenti avevano sottoscritto tutta la loro fede nel «valore della scuola pubblica come strumento di uguaglianza sociale e di promozione culturale e civile di un Paese democratico, della cultura e della specificità della riflessione pedagogico-didattica, del dibattito parlamentare in materia di istruzione pubblica». Nel ribadire le coordinate del contesto scolastico locale, piacentino ed emiliano, «sostenuto da professionalità ed elevata innovazione didattica» e da «inesistente assenteismo», i 100 prof piacentini del liceo di viale Risorgimento esprimono «vivissima preoccupazione per le prospettive delineate dai recenti provvedimenti in materia di istruzione pubblica, in particolare per l'ulteriore aumento del numero alunni per classe, con eliminazione del tetto vigente in presenza di disabilità, per la consistente riduzione del personale, per l'ulteriore riduzione delle risorse destinate alle scuole per la realizzazione di progetti educativi fondamentali». I promotori del documento invitano quindi «i docenti delle altre scuole piacentine, di ogni ordine e grado, ad esprimere analogamente la loro preoccupazione, qualora non lo avessero già fatto, e a chiedere rispetto per la scuola pubblica, mai posta in Italia tra le priorità dell'agenda politica ed ora oggetto di un attacco senza precedenti tramite riduzione delle risorse umane e finanziarie. Nel momento in cui i provvedimenti approvati stanno per essere tradotti in regolamenti attuativi, è infatti prioritario, rispetto ad ogni adempimento organizzativo, mantenere alto il livello di attenzione e sensibilizzazione dell'opinione pubblica, prima di dedicarsi ancora una volta, con il consueto senso di responsabilità, a studiare una traduzione operativa di tali provvedimenti che limiti i danni al servizio offerto alla cittadinanza».
Chiedono, al personale Ata, «minacciato da drastiche misure di "razionalizzazione"» di condividere con i docenti «l'impegno alla mobilitazione», e ai dirigenti scolastici piacentini di «pronunciarsi pubblicamente, in merito ai provvedimenti incombenti, sull'esempio di quanto hanno fatto recentemente i rettori universitari concorrendo a determinare per il momento un significativo rallentamento nell'attuazione dei provvedimenti riguardanti l'Università e la Ricerca», appello al confronto successivamente esteso anche agli uomini di cultura, agli studenti e ai genitori del liceo Gioia. «Proponiamo - conclude il documento dei 100 prof - di costituire all'interno del liceo Gioia un "comitato misto in difesa della scuola pubblica", a cui collaborino operativamente rappresentanze significative del personale scolastico (docenti, ata), dei genitori e degli studenti, allo scopo di proseguire nell'organizzazione di condivise forme di informazione e mobilitazione, rapportandosi con gli organismi interni e relazionandosi con l'esterno».



Il documento
Insegnanti del Gioia in difesa della scuola pubblica
Noi, docenti del liceo "gioia" sottoscrittori del presente documento, che credono nel valore
della scuola pubblica come strumento di uguaglianza sociale e di promozione culturale e civile di un Paese democratico;
della cultura e della specificità della riflessione pedagogico-didattica;
del dibattito parlamentare in materia di istruzione pubblica;
e che operano in uno specifico contesto scolastico, piacentino ed emiliano, di
intenso e qualificato lavoro didattico nelle classi, sostenuto da professionalità elevata;
innovazione didattica, qualificata da personale aggiornamento e ricerca dei docenti;
prevenzione educativa dei fenomeni di disagio giovanile quali il bullismo, affrontati nella scuola come elemento che rimanda alla complessità della società contemporanea e alla problematicità della funzione educativa;
personalizzazione della proposta didattica, attenta alle esigenze di apprendimento di tutti gli alunni, anche disabili e stranieri, e rivolta alla promozione del merito e dell'eccellenza;
arricchimento formativo e ampliamento pomeridiano della proposta culturale in molteplici direzioni;
valutazione interna ed esterna dei risultati scolastici, con conseguimento di livelli di qualità pubblicamente riconosciuti;
costruttiva collaborazione tra tutto il personale della scuola, ATA compresi, e con le Dirigenze;
inesistente assenteismo del personale;
1. esprimiamo vivissima preoccupazione
per le prospettive delineate dai recenti provvedimenti in materia di istruzione pubblica, in particolare per
ulteriore aumento del numero alunni per classe, con eliminazione del tetto vigente in presenza di disabilità;
consistente riduzione del personale, in un tempo in cui il lavoro quotidiano in classe appare talmente impegnativo e sottopagato che solo alcuni docenti si dedicano alla realizzazione degli ulteriori compiti di sistema, essenziali per l'effettivo funzionamento della scuola;
ulteriore riduzione delle risorse destinate alle scuole per la realizzazione di progetti educativi fondamentali per la promozione del diritto allo studio e della formazione culturale;
2. ci dichiariamo in stato di mobilitazione permanente e ci riserviamo di valutare l'opportunità di aderire a forme di incisiva protesta pubblica, quali la sospensione di attività non strettamente curricolari
3. Invitiamo
i docenti delle altre scuole piacentine, di ogni ordine e grado, ad esprimere analogamente la loro preoccupazione, qualora non lo avessero già fatto, e a chiedere rispetto per la scuola pubblica, mai posta in Italia tra le priorità dell'agenda politica ed ora oggetto di un attacco senza precedenti tramite riduzione delle risorse umane e finanziarie; nel momento in cui i provvedimenti approvati stanno per essere tradotti in regolamenti attuativi, è infatti prioritario, rispetto ad ogni adempimento organizzativo, mantenere alto il livello di attenzione e sensibilizzazione dell'opinione pubblica, prima di dedicarsi ancora una volta, con il consueto senso di responsabilità, a studiare una traduzione operativa di tali provvedimenti che limiti i danni al servizio offerto alla cittadinanza;
il personale ATA, minacciato da drastiche misure di "razionalizzazione", a condividere con noi docenti l'impegno alla mobilitazione, in difesa di una scuola pubblica che ha saputo reggersi proprio grazie alla generosa dedizione degli operatori della scuola, pur a fronte di innegabili criticità, meritevoli di essere indagate e avviate a soluzione, con particolare sapienza pedagogico-didattica e con destinazione di risorse;
i dirigenti scolastici del nostro territorio, a pronunciarsi pubblicamente, in qualità di avvertiti operatori scolastici, in merito ai provvedimenti incombenti, sull'esempio di quanto hanno fatto recentemente i rettori universitari concorrendo a determinare per il momento un significativo rallentamento nell'attuazione dei provvedimenti riguardanti l'Università e la Ricerca;
i pedagogisti e gli uomini di cultura del nostro territorio a creare occasioni pubbliche di informazione alla cittadinanza e di espressione di autorevoli pareri sul presente ed il futuro della scuola pubblica italiana;
gli studenti e i genitori del Liceo Gioia ad approfondire, oltre l'approssimazione del dibattito mediatico, gli aspetti concreti di attuazione dei provvedimenti, in particolare quelli che riguarderanno la scuola superiore;
4. Proponiamo
di costituire all'interno del Liceo Gioia un "comitato misto in difesa della scuola pubblica", a cui collaborino operativamente rappresentanze significative del personale scolastico (docenti, ATA), dei genitori e degli studenti, allo scopo di proseguire nell'organizzazione di condivise forme di informazione e mobilitazione, rapportandosi con gli organismi interni (Dirigenza, Comitato Genitori, Comitato Studentesco, Consiglio d'Istituto, RSU e Collegio Docenti) e relazionandosi con l'esterno (stampa, autorità e sindacati, altre scuole, enti locali e cittadinanza). A tale proposito attendiamo riscontro dai soggetti invitati a tale proposta operativa, che possono rispondere inviando personale adesione all'indirizzo di posta elettronica zapmama@iol.it
Cento docenti
del Liceo Gioia
06/12/2008

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