mercoledì 9 giugno 2010

DISUGUAGLIANZE - Festival del diritto 23-26 settembre

Nel prossimo mese di settembre, a Piacenza, ci sarà la terza edizione del Festival del Diritto.  Il tema della terza edizione è quello delle disuguaglianze.
Alla segreteria organizzativa sono pervenute,non solo da Piacenza, diverse proposte per il c.d. programma partecipato, che come nelle passate edizioni arricchirà il calendario degli eventi.

Ci saranno numerose iniziative delle associazioni piacentine e anche le scuole avranno una presenza.

La consulta dell'Immigrazione e mondialità ha presentato un contributo che ha per titolo:

DIVERSAMENTEPIACENZA
Le parole in strada: Uguali e Diversi
Giovani in cerca di cittadinanza


La valutazione da parte degli organi responsabili del festival è stata positiva e il contributo della Consulta Immigrazione ci sarà.
Si riporta una:
Descrizione dell’evento

“GUARDIAMO AI GIOVANI DI SECONDA GENERAZIONE NON COME UN PROBLEMA, MA COME COLORO CHE POSSONO DIVENTARE PROTAGONISTI DI UN FUTURO NUOVO” I giovani immigrati, pur con tutte le criticità legate ad una fase evolutiva personale e a una fase evolutiva di una società che si sta costruendo su base multietnica, hanno tutte le potenzialità per essere risorse e insieme provocazione almeno in tre settori: la cittadinanza, l'intercultura, l'integrazione. Il concetto di cittadinanza prende forma nelle pratiche concrete. È nei territori dell’esperienza cittadina che questi giovani sperimentano l’inclusione e l’esclusione, gli spazi cittadini perdono la loro neutralità e divengono specchio delle relazioni con gli autoctoni, fra dialogo e conflitto. La presenza dei giovani di II generazione costituisce un fenomeno di grande rilevanza sociale, poiché se da una lato sono il tramite tra le tradizioni familiari e quelle del paese ospitante, dove si svolge il processo di scolarizzazione e socializzazione, dall’altra vivono in prima persona le contraddizioni di una cultura “di mezzo”



Da ultimo si riporta la presentazione di Stefano Rodotà, responsabile scientifico della manifestazione che ne iquadra obiettivi e significato.


La storia dell’umanità è una storia di disuguaglianze.
Per millenni, gli ordinamenti giuridici e politici si sono fondati su gerarchie - sociali, di rango, di potere e sapere - ritenute immodificabili e, soprattutto, positive.
È con la modernità che si afferma - attraverso lotte dure e una vera e propria rivoluzione della mentalità - l’idea che gli uomini possano e debbano essere considerati sostanzialmente uguali, nei diritti e nelle libertà.
Le disuguaglianze diventano così discriminazioni cui porre rimedio, innanzitutto attraverso il diritto.
Tutte le conquiste più rilevanti del mondo moderno - in termini di libertà civili, partecipazione politica, diritti sociali - sono state ottenute in nome dell’uguaglianza. Questo percorso ha trovato il suo compimento negli Stati costituzionali di diritto del secondo Novecento. Un compromesso di successo, che oggi mostra però molte crepe.
Non a caso, le disuguaglianze tornano ad acuirsi, sia all’interno delle nostre società, sia tra le diverse aree del pianeta.
L’idea stessa di uguaglianza sembra aver perso la sua spinta propulsiva e mobilitante.
Oltre a quelle tradizionali, emergono nuove forme di disuguaglianza, legate al genere, all’accesso al sapere e alle tecnologie, ai diritti di chi è escluso dalla cittadinanza, alle condizioni di lavoro e di vita, soprattutto nei paesi emergenti.
Migranti, donne, minoranze, bambini, lavoratori espulsi dal circuito produttivo sperimentano vecchie e nuove forme di discriminazione.
Motivi di allarme non mancano.
Stiamo davvero andando verso un nuovo Antico Regime globale? È ancora possibile un punto di equilibrio tra le ragioni dell’individuo e quelle dell’uguaglianza, tra libertà soggettiva e legame sociale?
Logiche economiche e rivendicazioni identitarie sono destinate a comprimere lo spazio della legalità e degli ‘uguali’ diritti?
Le promesse di emancipazione dalle diseguaglianze più intollerabili, proprie del progetto illuminista, possono essere rinnovate su scala mondiale, e in che modo?
L’edizione del 2010 del Festival del Diritto di Piacenza affronterà senza reticenze né pregiudizi uno dei temi fondamentali dell’agenda di questi anni, che troppo a lungo è stato rimosso.

Stefano Rodotà
Responsabile scientifico

Chi vuole saperne di più può collegarsi al sito ufficiale del festival  cliccando
sul link: http://www.festivaldeldiritto.it/
 
Piacenza ospita da tre anni il festival del diritto

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