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Modifica al regolamento del PREMIO NADA
Nel 2009 il regolamento del premio NADA è stato rivisto ed è venuta meno la prescrizione che le candidate siano donne di origine straniera. Clicca e vedi ilfilmato
Possono quindi anche essere donne italiane che si sono distinte nell'attività per l'integrazione
Il Regolamento per asseganre il "PREMIO NADA"
CASA DELLE CONSULTE E
DELLA PARTECIPAZIONE
Consulta Immigrazione e Mondialità
Allegato
al Verbale del 17 maggio 2006
Regolamento della Consulta Immigrazione e Mondialità per l’assegnazione “Premio Nada” anno 2006
1. Costituzione di una Commissione, che ha il compito di attivare i procedimenti per l’assegnazione del “Premio Nada”.
2. Definizione dei criteri per l’assegnazione del “Premio Nada”, mantenendo le modalità stabilite nella istituzione dello stesso premio nel 2004 all’interno della manifestazione “I giorni di Pulcheria” organizzato dall’assessorato Pari Opportunità del Comune di Piacenza.
3. Informazione ad ogni associazione, presente sul territorio del Comune di Piacenza, da parte della Commissione, dell’istituzione del “Premio Nada” e dei criteri in base ai quali può essere presentata una candidata al premio.
4. Ogni associazione deve portare una sola “candidatura”.
5. Ogni associazione nel definire la proposta deve rispettare i criteri stabiliti dalla Consulta Immigrazione e Mondialità.
6. La proposta deve arrivare per iscritto e firmata dal rappresentante legale dell’associazione. La proposta va inviata a: Consulta Immigrazione e Mondialità – Commissione “Premio Nada” presso Ufficio Partecipazione Piazza Cavalli 2 Comune di Piacenza - 29100 Piacenza.
7. Può essere presentata un'unica proposta da un gruppo di associazioni. In questo caso deve essere firmata da ogni rappresentante di ogni singola associazione che presenta la proposta.
8. Saranno prese in considerazione solo le proposte arrivate entro la data stabilita.
9. La commissione valuterà le proposte presentate.
10. La commissione assegnerà ad ogni nominativo un punteggio complessivo.
11. Il punteggio da assegnare viene definito dalla Consulta immigrazione e mondialità.
12. La commissione porterà alla Consulta i nominativi e il relativo punteggio assegnato.
13. La Consulta riunita in Assemblea valuterà le proposte portate dalla Commissione e delibererà l’assegnazione “Premio Nada”.
14. Nel caso sia pervenuta una sola proposta, la Consulta, riunita in Assemblea, può decidere, a maggioranza dei presenti aventi diritto al voto, di fare altri nominativi.
15. Nel caso che non siano pervenute proposte da parte delle associazioni, spetta alla Consulta fare il nominativo per l’assegnazione del “Premio Nada”.
Il regolamento è stato stilato e deliberato nella riunione della Consulta del 17/05/06, avendo raggiunto il quorum necessario.
Criteri”Premio Nada”:
1. Essere una donna di origine straniera
2. Aver svolto un percorso attivo e gratuito a favore dei cittadini stranieri ed in particolare della altre donne straniere.
3. Essersi prodigata con spirito di solidarietà e di gratuità per creare relazioni tra persone e gruppi di diverse etnie e per la promozione delle diverse culture presenti nel territorio.
4. La preminenza delle attività deve essere svolta nel territorio piacentino.
Punteggio:
1. donna di origine straniera : p. 5
2. percorso attivo e gratuito a favore dei cittadini stranieri ed in particolare della altre donne straniere: p. da 1 a 20
3. essersi prodigata con spirito di solidarietà e di gratuità per creare relazioni tra persone e gruppi di diverse etnie e per la promozione delle diverse culture presenti nel territorio: p. da 1 a 20
4. preminenza delle attività svolta nel territorio piacentino: punteggio è così diversificato: attività svolta
fuori dal territorio nel territorio
da non più di 2 anni: p. 2 p. 5
fino a 4 anni p. 4 p.10
da più di 8 anni: p. 8 p. 20
5. nominativo presentato da una associazione: p. 5
6. nominativo presentato da più associazioni provenienti da zone assimilabili: p. 10
7. nominativo presentato da più associazioni di etnie diverse: p. 15
8. nel caso della proposta presentata da più associazioni ai punteggi sopra citati viene aggiunto un ulteriore punteggio se:
- presentata da n.2 associazioni: p. 2
- presentata da n. 3 a 5 associazioni: p. 4
- presentata da oltre 5 associazioni: p. 8
La Coordinatrice
Edvin Shehu
Un corso proposta da ANOSS
Convegno a Piacenza -26 gennaio 2011
ANOSS ai cittadini
Invito al programma della Consulta Immigrazione
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Bilancio demografico. Italia - Piacenza e Provincia
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Il reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato
Art. 10-bis (1)
Ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato.
1. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, lo straniero che fa ingresso ovvero si trattiene nel territorio dello Stato, in violazione delle disposizioni del presente testo unico nonchè di quelle di cui all’articolo 1 della legge 28 maggio 2007, n. 68, è punito con l’ammenda da 5.000 a 10.000 euro. Al reato di cui al presente comma non si applica l’articolo 162 del codice penale.
2. Le disposizioni di cui al comma 1 non si applicano allo straniero destinatario del provvedimento di respingimento ai sensi dell’articolo 10, comma 1.
3. Al procedimento penale per il reato di cui al comma 1 si applicano le disposizioni di cui agli articoli 20-bis, 20-ter e 32-bis del decreto legislativo 28 agosto 2000, n. 274.
4. Ai fini dell’esecuzione dell’espulsione dello straniero denunciato ai sensi del comma 1 non è richiesto il rilascio del nulla osta di cui all’articolo 13, comma 3, da parte dell’autorità giudiziaria competente all’accertamento del medesimo reato. Il questore comunica l’avvenuta esecuzione dell’espulsione ovvero del respingimento di cui all’articolo 10, comma 2, all’autorità giudiziaria competente all’accertamento del reato.
5. Il giudice, acquisita la notizia dell’esecuzione dell’espulsione o del respingimento ai sensi dell’articolo 10, comma 2, pronuncia sentenza di non luogo a procedere. Se lo straniero rientra illegalmente nel territorio dello Stato prima del termine previsto dall’articolo 13, comma 14, si applica l’articolo 345 del codice di procedura penale.
6. Nel caso di presentazione di una domanda di protezione internazionale di cui al decreto legislativo 19 novembre 2007, n. 251, il procedimento è sospeso. Acquisita la comunicazione del riconoscimento della protezione internazionale di cui al decreto legislativo 19 novembre 2007, n. 251, ovvero del rilascio del permesso di soggiorno nelle ipotesi di cui all’articolo 5, comma 6, del presente testo unico, il giudice pronuncia sentenza di non luogo a procedere.
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Contatore dal 12 ottobre 2009
Consulta servizi sociali - Progetto anziano sicuro
Consulta Attività Sociali, Educative, Sanitarie
BOZZA
“Anziano Sicuro”
Programma di azioni a favore
della sicurezza della popolazione anziana
Premessa
La città di Piacenza presenta un profilo demografico sostanzialmente in linea con quello regionale, caratterizzato da una quota estremamente significativa di popolazione anziana (circa il 25%, dei quali il 12% supera i settantacinque anni).
Gli enti locali e la società civile sono sollecitati da questa presenza ad assumere una prospettiva di intervento complessa ed integrata, in grado di rispondere alla pluralità di bisogni degli anziani, sia per chi è in condizioni di piena attività e sostanziale indipendenza sia per chi versa in condizioni di parziale o grave non autosufficienza.
Si tratta dell’approccio che connota anche il nuovo Piano di zona per la Salute e il Benessere sociale 2009-2011, nei suoi orientamenti e nelle prime declinazioni operative contenute nel Programma Attuativo 2009.
Una problematica che ben si presta ad essere affrontata secondo questa nuova prospettiva è quella della sicurezza, che può essere intesa come incolumità fisica ed integrità dei beni materiali, ma anche come certezza e stabilità delle relazioni sociali e della situazione economica. La domanda di sicurezza proviene oggi sia da anziani che presentano buone condizioni di salute e di benessere materiale sia dagli anziani cosiddetti fragili oltre che, naturalmente, da quelli in condizione di non autosufficienza.
Il Volontariato, in dialogo con l’Amministrazione comunale e con altri attori della società civile può fornire a questo proposito un contributo prezioso ed originale per la definizione di un
Programma integrato di interventi di promozione della sicurezza della popolazione anziana.
Azioni
Il Volontariato, con le sue risorse e competenze, può dispiegare una pluralità di azioni atte a:
► correggere e prevenire situazioni e comportamenti a rischio:
- stili di vita non salutari (relativi alla alimentazione, all’attività fisica, al tempo libero),
- incidenti domestici (numerosi e spesso invalidanti);
► creare e consolidare relazioni sociali ed affettive
(tramite la promozione di un vicinato solidale, etc.) che limitino l’isolamento e la solitudine e
rafforzino la percezione di sicurezza dell’anziano;
► promuovere abitudini di fruizione delle risorse sociali e culturali della Città
(a partire dalla valorizzazione di forme alternative di uso del tempo libero) che consolidino
l’acquisizione di un ruolo attivo dell’anziano nella comunità cittadina;
► sostenere i famigliari e/o chi si prenda cura (care givers) degli anziani in condizioni di
precarietà (socio affettiva, sanitaria).
Attori
- i Volontari delle Associazioni iscritte alla Consulta del Sociale, Sanitario, Educativo..
- le Consulte (Viabilità,Coltura,Ambiente,Sport,Giovani…)
- le Istituzioni.
- I Servizi Sociali e Abitativi del Comune di Piacenza.
- L’Assessorato alla Salute, Solidarietà e Coesione Sociale del Comune di Piacenza
- L’Azienda Sanitaria Locale
Risultati
Dalla realizzazione di tali azioni ci si attende in particolare:
- di alimentare condizioni effettive nonché la percezione di sicurezza delle persone anziane;
- di favorire, in un ottica preventiva, la permanenza degli anziani il più a lungo possibile presso il proprio domicilio, e di differire l’insorgere di condizioni di non autosufficienza;
- di sostenere lo svolgimento di una vita sicura e indipendente tramite supporti concreti e rassicurazione emotiva;
- di ridurre gli incidenti domestici e l’aumento di comportamenti a rischio per la salute;
- di aumentare la consapevolezza delle possibilità di “invecchiamento attivo” ed accrescere la partecipazione alla vita della città.
Alta Formazione
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Manuale sull'integrazione
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