giovedì 7 agosto 2008

Anche Piacenza a due volti nell'Italia del disagio e delle eccellenze



La ricerca di Confcommercio e Legambiente, in collaborazione con Serico-Gruppo Cresme.



I dati della ricerca sono stati recentemente presentati nel"Rapporto di Confcommercio e Legambiente sul disagio insediativo". Lo studio, che ha riguardato tutto il territorio nazionale, ha tenuto conto di diversi indicatori economici e sociali come densità demografica, età e natalità, numero per nucleo e per abitazione, negozi, reddito pro capite e depositi, autovetture circolanti, ricettività turistica, servizi medici e sociali ecc..
Ben 3.556 sono i piccoli comuni dove calano le nascite, aumentano gli anziani, l'economia rallenta e non c'è lavoro, contro i 2.830 di dieci anni fa.
Nel 2016 la stima è che potrebbe essere ancora peggio, con 4.395 comuni in grave difficoltà, cioè più della metà degli 8.101 comuni italiani.
La maggior parte di questi comuni sono al Sud e lungo la dorsale appenninica.

Piacenza presenta un’immagine differenziata in tra zone distinte.
Si va da una situazione di crescente difficoltà nell’area collinare e montana dove si registra un calo costante di popolazione con un'elevata percentuale di ultrasessantacinquenni, ad un gruppo di comuni sopra la media con benessere diffuso e produttività alta. In particolare godono di questa buona situazione i comuni della Media Valtidone e della bassa e media Valnure.
In mezzo una decina di comuni definiti "bravi ma statici" tra cui il capoluogo, che hanno consolidato una certa posizione di benessere, senza rischiare di perdere posizioni ma nemmeno di guadagnarne
Secondo il rapporto la maggior parte dei comuni in difficoltà ha tuttavia una possibilità per il futuro essendo caratterizzati da una «spiccata vocazione turistica» che potrebbe, in chiave futura, far diventare tali paesi «i comuni del buon ritiro».

Se desideri leggere il rapporto e altri commenti clicca sul link

http://www.confcommercio.it/home/Pezzo.doc_cvt.htm


Come si vede dalla cartina i comuni montani sono stati oggetto di interventi a cura della Regione negli scorsi anni, in particolare in applicazione del c.d. Obiettivo 2. Cioè il programma europeo, elaborato localmente dalla Regione, di sostegno allo sviluppo dei territori che aveva lo scopo di favorire la crescita economica e sociale delle aree con difficoltà strutturali, eliminando le disparità tra i territori regionali. Obiettivo 2 ha fornito alle imprese e alle realtà locali strumenti, fondi e opportunità; il tutto coerentemente a una strategia di valorizzazione e integrazione dei territori e di uno sviluppo di qualità che sia contemporaneamente rispettoso dell´ambiente.
Il programma Obiettivo 2 ha finanziato complessivamente, attraverso il "Sostegno alla imprese" (Asse 1), 1.661 progetti per un totale di 250,7 milioni di euro di investimenti attivati e 58,6 milioni di euro di finanziamenti Obiettivo 2.
Dati al 31/05/2005
Nel 2006 il programma Obiettivo 2 si è concluso con un discreto bilancio dei risultati rag
giunti.






Per una maggior informazione accedi al sito cliccando sui link:
Finanziamenti alle imprese (Asse 1): obiettivi e progetti realizzatiSviluppo del territorio (Asse 2): obiettivi e progetti realizzati

Le misure dell´Asse 1 - Sostegno alle imprese
Dati di sintesi per misura

Cliccando sul link è possibile approfondire i risultati del sostegno alle imprese (Asse 1).
Provincia di Piacenza

È evidente che gli interventi non sono stati sufficienti per sconfiggere un fenomeno che ha tutta l’aria di essere irreversibile. È iniziato tanto tempo fa con il rinnovamento dell’agricoltura e l’avvio di grandi masse verso la città che offriva il lavoro delle industrie, oggi anche questo è diminuito ma di sicuro se offre ancora qualcosa lo fa lungo le grandi reti di comunicazione cioè la via Emilia, le autostrade, la ferrovia e un giorno magari… il Po!




La montagna?
Un buon posto per stagionare i salumi,
per vivere alcuni anni sereni da anziani
e, perché no? anche per abitarci,
per i lavoratori del futuro,
quelli che sposteranno il loro pensiero
coi mezzi comunicazione
anziché spostare il proprio corpo
per andare al lavoro!

Tornerà, spero, la possibilità di vivere fuori dal traffico, fuori dalla nebbia e dallo smog, dalle polveri sottili e tutto il resto..Tornerà per le prossime generazioni e potrebbe tornare anche per quelli che non lavoreranno “in internet”se magari si ricupererà un sistema di trasporto che aveva avuto un enorme successo nella prima metà del secolo scorso e che poi è stato abbandonato per lo sviluppo della motorizzazione di massa.
Qualcuno ricorderà i “trenini delle valli” tutti almeno hanno visto le cartoline d’epoca.

Tutte le ferrovie locali sono state smantellate: belle, pulite, veloci, silenziose e sono sparite!!


C’è stata mai una “Comunità Montana” che oltre ad attività clientelari abbia pensato ad un progetto del genere? Dico, almeno pensato..!

Nessun commento: